Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Gentile assessore, consigliere e consiglieri, è chiaro che un piano strategico rappresenta un momento importante della vita amministrativa del nostro comune ed è pertanto necessario che tutte le azioni in esso previste siano condivise possibilmente fra tutti gli attori che in qualche m modo ne faranno parte. Tra tutte le diverse considerazioni esposte è apparso evidente che la nostra è una città d’arte in montagna. Per questo le azioni principali su cui confrontarsi sono la cultura, il turismo, l’ambiente. Il tipo di approccio di questo piano strategico, al di là della forma, delle immaginifiche visioni della città liquida, solida e gassosa, delle parole straniere, della mission e della vision che possono urtare qualche sensibilità linguistico - letteraria, può essere, per come è costruito , per come è aperto e flessibile a contributi e proposte un ottimo punto di partenza per l’individuazione delle politiche ad esso connesse. Che starà anche a noi esplicitare in un rapporto costante con le associazioni di categoria, gli enti culturali, i cittadini. Nella fattispecie, una sua corretta lettura, applicazione, pianificazione, declinazione può promuovere la comunicazione tra settore pubblico e privato al fine di una efficace cooperazione, permette inter-relazioni tra tutte le componenti del sistema turistico, permette di ottimizzare il turismo dal punto di vista ambientale, economico e sociale, spinge verso il miglioramento delle strutture e dei servizi, offre una linea guida con cui monitorare il fenomeno turistico e rendere efficace la pianificazione anche nel futuro. La particolare, complessa conformazione urbana e territoriale del nostro comune determina la necessità di porre attenzione sia al centro che alla zona collinare e di pianura, dando un’immagine nuova, più accogliente e diversificata della nostra città. E’ innegabile il fatto che Trento, per la sua dislocazione, potrebbe divenire sempre più un centro attrattivo di passaggio, per chi intende recarsi sulle Dolomiti o in Alto Adige, ma anche una città che ha in se’ la forza per rappresentare uno spazio, un luogo, un tempo in cui vivere piacevolmente la dimensione di una vacanza, rafforzando il concetto di ospitalità ed adeguandolo a questa nuova vocazione. Le proposte culturali di qualità, sia nei mesi estivi che invernali, possono diventare patrimonio anche dei turisti che si trovano nella nostra provincia. La presenza di importanti musei, tra tutti cito il Castello del Buonconsiglio, primo in Italia per numero di visitatori e lo stesso avviene per le sue mostre, il museo di Scienze Naturali con le sue proposte creative, innovative e divulgative, la vicinanza con il Mart di Rovereto ed i Museo degli Usi e Costumi della gente trentina di S. Michele all’Adige, con tutte le loro iniziative indirizzate ad un vasto pubblico, da cui non sono esclusi i bambini e i ragazzi, tutto ciò rappresenta un patrimonio di grande valore anche dal punto di vista turistico. Per non parlare del turismo “minore”, che non appartiene solo ai giovani, che si avvale di ostelli, campeggi, agriturismi ed è alla ricerca di approcci più disinvolti, meno ingessati e più liberi nell’incontro con una città. Che è anche l’incontro con chi via abita. La qualità delle relazioni, non solo da parte degli operatori turistici, ma anche dei cittadini in generale, è un settore sul quale puntare con forza. E forse sarebbe compito dell ’amministrazione quello di predisporre percorsi formativi che insegnino le giuste modalità nel rapportarsi con chi ci fa visita e che, come ogni ospite che si rispetti, ha diritto ad attenzioni e atteggiamenti di ascolto, informazione, vicinanza che si concretizzano poi nelle buone pratiche della buona ospitalità, che si tratti del settore alberghiero, della ristorazione, della attività commerciali: cortesia, buona educazione, qualità del prodotto, pulizia, capacità di rapportarsi, ambienti accoglienti e caldi, curati pur nella semplicità di alcune soluzioni. Il tutto da non lasciare al caso. Trovo che è stato un peccato, dal punto di vista della storia della nostra città che siano andati persi caffè e bar come il Bar Italia in piazza Duomo o il bar Citta, in piazza Battisti che nell’arredamento dei loro interni rappresentavano la Mittel Europa e che Bolzano, per fare un esempio vicino, è stato bene attento a conservare. C’è stato un eccesso di modernismo ed un appiattimento al ribasso nella ricerca di soluzioni scontate che non ha giovato al centro storico di Trento. Proseguendo nel mio ragionamento, anch’io sono convinta del fatto che essere città turistica non significhi necessariamente diventare un grande centro commerciale all’aperto che garantisca in tutte le festività negozi sempre aperti. E non è solo per le condizioni di vita dei lavoratori del commercio, che sono in gran parte donne, e vedono stravolta la loro vita familiare, ma perché, quando si riesce a garantire una buona turnazione, adeguatamente programmata, alla domenica, di bar, alberghi, ristoranti e negozi, soprattutto quelli più grandi dove sia possibile farlo senza creare eccessiva sofferenza ai lavoratori, saranno soprattutto le bellezze naturali, artistiche, culturali, i prestigiosi festival della montagna e dell’economia, le occasionali fiere e mostre e i tanti eventi di cui è disseminato il calendario dell’offerta di svago, gastronomia e socializzazione della nostra città e dei suoi dintorni, a farla da padrone. Credo anche che, considerando il turismo un’attività importante per il nostro territorio, sia necessario pianificare tale fenomeno in un ‘ottica sostenibile che garantisca redditività, che salvaguardi le risorse ambientali e culturali e che determini le condizioni per creare un vantaggio diffuso nella popolazione locale. Nel mondo e nell’Unione Europea, il turismo rappresenta uno dei settori più importanti dell’economia, pur tenendo conto di una tutela efficace dell’ambiente e di uno sfruttamento adeguato delle risorse naturali. Il turismo, non dimentichiamolo, può contribuire positivamente alla sostenibilità di un territorio ma non garantirla da solo. Può infatti diventare consumatore delle energie rinnovabili (paesaggio, acqua, energia) generare inquinamento, pensiamo ai trasporti, alla qualità dell’aria in città all’arrivo dei camperisti e dei pullman durante i mercatini di Natale. Per questo motivo, credo, individuate le criticità, è possibile adottare misure che mirino a ridurre l’impatto negativo. La mobilità, e in questo caso il piano della mobilità che spero si attuerà presto nella nostra città, può diventare uno straordinario strumento per facilitare gli spostamenti, far vivere tutta la città e i suoi bellissimi dintorni e non solo il centro storico senza danni per l’ambiente e la salute, in sicurezza e senza l’utilizzo dell’auto che può essere lasciata nei parcheggi di attestamento. Va posta particolare attenzione alle indicazioni viabilistiche che devono essere chiare e diffuse, ad una viabilità scorrevole, ad una attenzione al passeggio in sicurezza del pedone turista, oltre che di tutti gli altri, ed alla possibilità di utilizzare le biciclette per muoversi agevolmente sul territorio cittadino, come avviene in molte le capitali europee, tra tutte Berlino. Per ultimo mi chiedo quale carta di presentazione per la nostra città, d’arte, salubre, turistica, sarà per i prossimi anni la Tac con i suoi immensi cantieri e il camino dell’ inceneritore interrato o svettante nel nostro cielo. Molte sono le mie perplessità in proposito. Per il resto, con tutte le considerazioni sin qui svolte, il mio parere su questo piano turistico è favorevole. Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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